Proteggiamo la Biodiversità, ma non troppo.
Le Elezioni Europee sono imminenti e la Nature Restoration Law spaventa evidentemente in termini di consenso. Davvero preoccupante il messaggio del Governo Italiano.
Se da un lato la politica ambientale nel nostro Paese è spesso influenzata da una combinazione di fattori economici, sociali e politici, con dibattiti vivaci sul modo migliore per bilanciare la conservazione ambientale con le esigenze economiche e sociali del paese, dall’altro la decisione (anacronistica) del governo di opporsi alla “nature restoration law” deriva da una valutazione complessiva legata alla situazione politica e economica del momento, già molto fragile.
5 gli elementi che a nostro avviso alzano un muro verso una legge che in un’ottica di lunga visione, si orienta alla salvaguardia del pianeta.
Impatto Economico
Il governo potrebbe temere che la legge abbia un impatto negativo sull’economia italiana, specialmente in settori come l’agricoltura e l’industria, se introduce restrizioni significative sull’uso del suolo e delle risorse naturali.
Preoccupazioni Sociali
Potrebbe esserci una preoccupazione che la legge possa causare tensioni sociali, specialmente nelle comunità rurali o nelle regioni dipendenti dalle risorse naturali, se le misure di restauro della natura vengono percepite come dannose per il lavoro o per lo stile di vita tradizionale.
Interessi Politici Contrapposti
Il governo di sicuro subisce l’influenza interessi politici che si oppongono alla legge per motivi diversi, non ultimi l’evidente privilegio del preservare dello status quo. Abbiamo visto tutto le grandi tensioni derivanti dal movimento dei trattori nei mesi scorsi.
Vincoli Logistici e Tecnici
Potrebbero esserci dubbi derivabili dalla fattibilità o dalla praticità dell’attuazione della legge, specialmente considerando le sfide logistiche e tecniche nel portare avanti un’ampia iniziativa di restauro della natura su scala nazionale.
Divergenze Ideologiche
Il governo potrebbe avere divergenze ideologiche riguardo alla gestione delle risorse naturali e alla conservazione ambientale, che portano a un’opposizione alla legge sulla base di una visione politica divergente.
“Occorre una maggiore riflessione su come evitare impatti negativi su di un settore, come quello agricolo, che è cruciale per l’economia e la sicurezza alimentare dell’Italia e dell’Ue”. Lo ha detto la viceministra all’Ambiente e Sicurezza, Vannia Gava in merito alla proposta sulla Nature Restoration Law (NRL), confermando l’opposizione del governo italiano all’approvazione definitiva della legge
Molto interessante l’analisi riportata da diverse testate nei giorni scorsi.
L’appello del commissario europeo per l’ambiente, Virginijus Sinkevicius
Il commissario europeo per l’ambiente, Virginijus Sinkevicius, impegnato nella lavorazione della legge da più di due anni, sta cercando di persuadere i governi riluttanti che il compromesso finale affronta già tutte le preoccupazioni sollevate dagli Stati membri dell’Ue.
Lo sconforto di Sinkevicius è palpabile: “Non posso fare a meno di esprimere il mio profondo rammarico. La situazione attuale di stallo solleva seri interrogativi sulla coerenza e la stabilità del processo decisionale dell’Ue”, ha dichiarato durante una conferenza stampa al termine di una riunione. Sinkevicius ha sottolineato che gli attacchi da parte degli Stati membri su questioni già concordate nei negoziati, soprattutto riguardanti il Green Deal, stanno diventando prassi comune.
Inoltre, ha avvertito che la riduzione della legge sulla Restaurazione della Natura mette a rischio la reputazione internazionale dell’UE. Dopo aver giocato un ruolo di rilievo nelle sedi internazionali, l’Ue rischia di perdere credibilità alla Cop16, in programma in Colombia l’autunno prossimo.
Sinkevicius ha difeso l’accordo raggiunto, sottolineando che è il risultato di compromessi con i governi nazionali ed è “molto equilibrato”. L’accordo consente la flessibilità richiesta dagli Stati membri e include un approccio graduale per raggiungere gli obiettivi. Ad esempio, per affrontare le preoccupazioni sulla sicurezza alimentare, è stato incluso un “freno di emergenza” che prevede una revisione del regolamento entro il 2033 per valutare l’implementazione e l’impatto sul settore agricolo, della pesca e della silvicoltura.
Inoltre, è stata introdotta la possibilità di sospendere le disposizioni relative agli ecosistemi agricoli in caso di eventi eccezionali che minacciano la sicurezza alimentare a livello comunitario.
Stop al ripristino della natura in Europa, le proteste delle associazioni ambientaliste
Špela Bandelj Ruiz di Greenpeace ha criticato aspramente i governi per aver ostacolato i progressi verso il ripristino della natura europea, sottolineando che tale atteggiamento mette a rischio il futuro delle generazioni a venire e la sopravvivenza degli agricoltori.
Alessandro Polinori, presidente della Lipu, ha espresso frustrazione e delusione per l’impasse, nonostante il sostegno ricevuto da una petizione e da oltre 300 associazioni, università ed enti. La Lipu ha sollecitato la presidenza belga del Consiglio a intervenire urgentemente per sbloccare la situazione e assicurare l’adozione della legge prima della pausa estiva.
La coalizione #RestoreNature, che include BirdLife Europe, ClientEarth, EEB e WWF UE, ha condannato gli Stati membri che non appoggiano la legge, interpretando la loro posizione come una mancanza di comprensione della crisi attuale e delle sue implicazioni per i diritti dei cittadini. Hanno inoltre criticato la possibilità che Viktor Orbán possa influenzare negativamente l’adozione della legge, considerandola un affronto alla scienza, alle preoccupazioni dei cittadini, al sostegno del Parlamento europeo e all’approvazione delle imprese, e un pericoloso precedente per il processo decisionale democratico.
L’appello del WWF Italia al Governo per la Nature Restoration Law
Il WWF Italia chiede al Governo italiano di votare a favore della Nature Restoration Law in sede di Consiglio dell’Unione Europea. La NRL è un regolamento europeo che mira a ripristinare la biodiversità in Europa e a contrastare la crisi climatica.
Il WWF sottolinea l’importanza di un “sì” per la NRL per diverse ragioni:
- Stabilire obiettivi chiari e azioni concrete: la NRL fissa obiettivi ambiziosi per il ripristino degli ecosistemi e degli habitat in Europa, con il 20% delle terre e delle acque da riportare alla naturalità entro il 2030 e tutti gli ecosistemi degradati da ripristinare entro il 2050.
- Riconoscere l’approccio “One Health”: la NRL riconosce l’interconnessione tra la salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente. Il ripristino della natura è fondamentale per la salute e il benessere di tutti.
- Difenderci dalle emergenze climatiche e pandemiche: gli ecosistemi sani sono più resilienti ai cambiamenti climatici e alle pandemie. La NRL può contribuire a ridurre il rischio di future crisi.
- Confermare il percorso del Green Deal europeo: la NRL è un passo fondamentale per la transizione ecologica e per la costruzione di un futuro più sostenibile
- Ascoltare la voce della società civile: la NRL è largamente sostenuta dalla cittadinanza europea. Il Governo italiano deve ascoltare questa richiesta e dare il suo contributo all’approvazione del regolamento
Se una soluzione sul testo non viene trovata entro l’inizio di giugno, quando si svolgeranno le prossime elezioni europee, il rischio è che la Nature Restoration Law venga messa nel cassetto senza prospettive certe.
Nature restoration: Parliament adopts law to restore 20% of EU’s land and sea